«… Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.» (1Cor 4,1-5)
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.» (Mt 6,24-34)
La Parola di Dio di questa domenica si apre con una promessa rassicurante: Dio Padre ci ama con un amore materno, viscerale; non è indifferente alla nostra sorte, non si dimentica di noi!
Può essere che qualche volta anche noi, in un momento di difficoltà o di tristezza, abbiamo detto “Il Signore si è dimenticato di me!”. Probabilmente (me lo auguro) non lo pensavamo sul serio. Oggi il Signore ci rassicura: io non ti dimenticherò mai.
Bisogna fare attenzione, però, a che sia la nostra vita a testimoniare in chi poniamo la nostra fiducia: in Dio o in “Mammona”?
Oggi Gesù nel Vangelo ci mette dinanzi una scelta: non possiamo servire Dio e “Mammona”; non possiamo dire di credere nell’amore di Dio Padre e poi “sacrificare” (è questo uno dei significati del verbo greco che significa “servire”) al “dio denaro”. Spesso, infatti, pur dicendo di credere in Dio, sacrifichiamo al “dio denaro”, a “Mammona”, tutto il nostro tempo, le nostre energie, i nostri pensieri. Quando va bene dedichiamo al Signore ciò che resta, i ritagli di tempo. Sappiamo, però che il Signore non si accontenta: Lui si consegna a noi “tutto intero” (Uno) e ci chiede di fare altrettanto: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.» (Dt 6, 4-5)
A volte, poi, siamo capaci di sacrificare a “mammona” anche i nostri affetti: quante famiglie divise per questioni di eredità o di interessi!
Il Padre, che ci ama e ci conosce, sa da dove nasce questa idolatria: dall’ansia, dalla preoccupazione per il futuro. Per questo oggi viene ad assicurarci il suo amore provvidente: se ci fidiamo di Lui, se mettiamo il Regno di Dio in cima ai nostri pensieri, Lui si prenderà cura di noi dandoci la Vita piena ed eterna che il “dio denaro” non potrà mai comprare. Lo vediamo attorno a noi e probabilmente ne abbiamo fatto esperienza: il dio denaro non è capace di darci la Vita di cui siamo assetati. Servendo l’idolo del denaro, la nostra vita si riduce ad una corsa infinita in cui accumuliamo beni che non ci bastano mai perché non possono placare la nostra ansia più profonda. “Mammona”, tutt’al più, può donarci la “sopravvivenza” in cui “tiriamo a campare”, ma non potrà mai darci quella Vita piena e bella che il Padre ha pensato per noi.
Accogliamo l’invito di Gesù e abbandoniamo l’idolatria del denaro imparando a servirci dei soldi e dei beni senza “asservirci” ad essi. Impariamo a condividere i beni che il Padre ci ha concessi sapendo che la nostra vita non dipende da essi. La nostra vita dipende da Dio e la nostra felicità dalla capacità di riconoscerci amati e imparare ad amare.
Oggi il Padre ci assicura il suo amore materno, ci garantisce che non si dimenticherà mai di noi … ma noi ci ricordiamo del Padre?
Fr. Marco.