«Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.» (1Cor 4,1-5)
«Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.» (Mt 6,24-34)
Quante volte anche a noi può essere capitato di pensare o di arrivare a dire, in un momento di sconforto e di scoraggiamento, “Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato”! Oggi la Parola viene a rassicurarci: il Signore non si dimentica di noi e ci ama con la tenerezza di una madre moltiplicata all’ennesima potenza.
Il Signore non è indifferente alle nostre necessità, ma vede e provvede (la preghiera colletta); ci chiede, però, di fidarci di Lui, di cercare il Suo Regno e la Sua giustizia. Spesso, infatti, nel nostro bisogno, ci rivolgiamo agli idoli che noi stessi ci siamo fatti aspettandoci da essi che soddisfino i nostri bisogni; immancabilmente rimaniamo delusi: essi non possono darci la vita che non hanno! Tra questi idoli, il più ricercato è la ricchezza, i beni materiali, che pensiamo debbano soddisfare le nostre attese e ai quali troppo spesso ci asserviamo invece di servircene per ciò che veramente è importante.
Oggi Gesù ci dice chiaramente: «nessuno può servire due padroni … non potete servire Dio e la ricchezza». Il verbo servire ha anche una valenza cultuale di “offrire sacrifici”. Quanto spesso offriamo sacrifici all’idolo della ricchezza! Le nostre energie, i nostri pensieri, il nostro tempo … finanche i nostri affetti quando anteponiamo la ricchezza e i beni materiali alle relazioni familiari e non abbiamo tempo ed energie per coloro che amiamo o, magari per questioni di eredità, frantumiamo famiglie. … e cosa ne otteniamo? Solo infelicità e “morte”.
Oggi Gesù ci invita a cercare innanzitutto il Regno e la Sua Giustizia: la misericordia, il perdono, l’amore gratuito … il resto, ciò di cui il Padre sa che abbiamo bisogno, ci sarà dato in aggiunta. Fidiamoci di Lui, accogliamo la Sua Parola, smettiamo di preoccuparci: facciamo la nostra parte nella serena consapevolezza che Egli non ci farà mancare il necessario.
Può capitare che il Signore ci conduca con Lui nel deserto, nella sofferenza, sulla croce, ma sappiamo che se ci entriamo con Lui, con Lui ne usciremo per una gioia eterna. Per questo oggi s. Paolo nella seconda lettura ci invita a non giudicare nulla prima del tempo, ad avere pazienza: un giorno ci sarà chiara la trama della storia che il Signore sta facendo con noi e insieme a noi. Se guardiamo un ricamo dal rovescio, non vedremo che un groviglio di fili annodati senza un apparente senso; è così che a volte ci appare la nostra vita; oggi però Gesù ci chiede di fidarci e di avere pazienza: un giorno ci sarà dato di vedere il “dritto del ricamo”, scopriremo quale meravigliosa storia abbiamo vissuto con il Signore e ne godremo i frutti per l’eternità!
Fidiamoci: « Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.»
Fra Marco