Il racconto della Passione di Gesù è sempre occasione di meditazione e di contemplazione: contemplo il grande amore con cui sono stato amato e medito sull’insufficienza della mia corrispondenza, sul peso che il mio peccato aggiunge alla Croce di Cristo.
Mi risuonano dentro le parole del dialogo di Pilato con la folla. Una folla che pochi giorni prima aveva accolto festante Gesù, riconoscendolo il Messia atteso, e che ora grida “crocifiggilo”. In questo cambiamento di atteggiamento scorgo la mutevolezza dell’uomo, la mia incostanza e incoerenza. Veramente posso solo affidarmi alla fedeltà di Dio!
Il Vangelo ci dice chiaramente che la folla fu sobillata dai sacerdoti perché richiedessero la liberazione di Barabba piuttosto che quella di Gesù.
Gesù o Barabba? Il giusto o il “conveniente”? Nell’alternativa posta da Pilato e nella risposta della folla scorgo tutte quelle volte in cui, per paura o per interesse, nelle varie scelte che la vita mi impone, non scelgo ciò che so essere giusto, ma ciò che è più conveniente, pur sapendo che è sbagliato. Che, magari, va a scapito di un innocente. Guardandomi attorno, purtroppo, vedo una società che facilmente si lascia affascinare dal guadagno immediato piuttosto che dalla verità. Come è facile cadere nella tentazione di “vendersi” per la promessa di un lavoro, di un aumento, …
Gesù, tu che sulla Croce preghi per i tuoi crocifissori, abbi pietà di noi e concedici di sapere sempre rendere testimonianza alla verità, di avere sempre la forza di scegliere ciò che sappiamo essere giusto, anche quando non ci conviene, anche quando perdiamo un ingiusto privilegio o andiamo incontro a persecuzioni.
Concedici di ricordare sempre le tue Parole: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.» (Mt 5, 11-12)
Fra Marco.