In questa solennità di Maria SS. assunta in Cielo, il Vangelo ci propone il viaggio di Maria verso la cugina Elisabetta e il cantico del Magnificat elevato da Maria al saluto della parente. L’evangelista Luca costruisce il racconto sulla scia della narrazione, fatta nel II libro di Samuele, della salita dell’Arca dell’alleanza a Gerusalemme nella casa di Obed Edom (2Sam 6,1-11). Maria, infatti, come abbiamo sottolineato ieri, coperta dallo Spirito Santo e portando nel grembo il Verbo fatto carne, è la Nuova Arca della definitiva Alleanza che Dio ha stipulato con l’uomo. Come l’antica Arca dell’alleanza, che custodiva le tavole della legge e la manna, Maria è testimonianza della presenza di Dio in mezzo al popolo e primizia e caparra delle meraviglie che il Signore è capace di compiere per il suo popolo.
Quest’oggi, infatti, contemplando Maria assunta in Cielo, la Chiesa è invitata a contemplare il destino finale cui il Signore ha destinato il popolo della nuova alleanza. Così la costituzione conciliare Lumen gentium ci invita a guardare a Maria: «La madre di Gesù, come in cielo, in cui è già glorificata nel corpo e nell’anima, costituisce l’immagine e l’inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore».
Guardando a Maria, allora, siamo invitati alla Speranza: il Signore ha per noi progetti di salvezza. Guardando alla vita di Maria e alla sua glorificazione finale, impariamo da questa santissima madre a non dubitare mai dell’amore del Padre. Impariamo a riconoscere con umiltà i prodigi che il Signore compie nella nostra vita e a rendere grazie per essi. Impariamo ad accogliere con fiducia e attenzione la Parola di Dio perché possa portare frutto in noi e conformarci sempre più al nostro Signore Gesù Cristo. Impariamo ad accogliere in noi l’Amore di Dio e ad amare per primi e gratuitamente i fratelli. Guardando al Cuore Immacolato di Maria, ardente di vero Amore, impariamo a perdonarci reciprocamente e a pregare per coloro che ci fanno del male. Impariamo, in fine, da questa perfetta discepola a rimanere uniti al Signore anche quando il Maestro ci chiede di seguirlo sulla via della croce.
Solo facendo così potremo anche noi dirci discepoli di Gesù e veri devoti di Maria. Imploriamo l’intercessione di Maria perché il Signore ci conceda la grazia di seguirlo come suoi autentici discepoli. Il mondo possa riconoscere in noi la presenza del Maestro e accogliere la Signoria di Cristo perché possiamo un giorno ritrovarci tutti alla presenza della Gloria di Dio.
Fra Marco