«… noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.» (1Gv 3,1-3)
«Beati i poveri in spirito, … Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.» (Mt 5, 1-12)
Una “moltitudine immensa”: sono tutti coloro che hanno realizzato la loro vita conformandosi a Cristo. Non solo i santi che la Chiesa ha canonizzato, cioè posti a modello, misura (canone), per noi, ma anche quelli anonimi che nel silenzio della loro quotidianità hanno saputo vivere la logica delle beatitudini e non si sono conformati alla mentalità del mondo.
È soprattutto per loro questa solennità. Ma è anche per noi, perché possiamo ricordarci di essere tutti chiamati alla santità, alla beatitudine, a vivere secondo la dignità di figli di Dio facendo emergere nella nostra vita l’immagine del Figlio per eccellenza.
“La salvezza appartiene al nostro Dio … ” così grida la moltitudine dei santi riconoscendo che la santità, la realizzazione della nostra vita, è prima di tutto un dono gratuito di Dio e non merito dei nostri sforzi. A noi compete solo accogliere questo dono e farlo fruttificare. Ecco dove entra in campo il nostro impegno: nel fare sì che la grazia di Dio non venga vanificata; nell’essere pronti a comprendere e fare la volontà di Dio nell’attimo presente; nel rifiutare la logica dell’egoismo, dell’edonismo, del potere e dell’avere; per assumere, invece, la logica dell’altruismo, dell’amore gratuito e disinteressato che si fa servizio e perdono …
“Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione … ”; “Beati i perseguitati per la giustizia … ” conformarsi alla logica del Beatitudini, però, vivere come Figli di Dio, non è mai accetto al mondo la cui logica è totalmente altra, per questo i santi di tutti i tempi hanno affrontato la persecuzione. A volte si è trattato di persecuzione violenta come quella di Diocleziano (cui si riferisce l’autore dell’Apocalisse) o quella subita dai martiri di tutti i tempi (è ancora in corso il martirio di tanti nostri fratelli in Siria, Iraq e Nigeria); ma più spesso, soprattutto qui in Occidente si tratta di una persecuzione più subdola tesa a screditare la Chiesa e i suoi ministri; più spesso ancora è l’insinuazione che il nemico dell’umanità ci mette nel cuore, anche attraverso i nostri fratelli, che “la santità non fa per noi”, “che non c’è niente di male a scendere a compromessi … d’altronde, bisogna aggiornarsi!”; “Se Dio veramente ti amasse, non permetterebbe questa sofferenza …” ; tutte cose che ci allontanano dalla nostra piena realizzazione e ci riducono a vivere una vita senza senso, una vita che non è Vita (quante volte sentiamo i nostri fratelli lamentarsi: “Ma è vita questa?”).
Non temiamo, allora, la persecuzione del mondo che, non avendo riconosciuto il nostro Maestro, non potrà certo accettare la vita secondo i Suoi insegnamenti, ma perseveriamo nell’adempimento della Volontà di Dio, nell’accoglienza della Sua Grazia, e giungeremo a quella Gioia piena che il Signore è venuto a regalarci.
In questa giornata della santificazione universale, infine, voglio riportarvi un pensiero del recentemente beatificato Paolo VI: «Siate santi in tutta la vostra condotta … L’esortazione … che vi rivolgiamo, non è fuori luogo, non è iperbolica; e non è anacronistica rispetto allo stile di vita, che il costume moderno impone a tutti; la santità non è cosa né di pochi privilegiati, né di cristiani dei tempi antichi; è sempre di moda; vogliamo dire è sempre programma attuale ed impegnativo per chiunque voglia chiamarsi seguace di Cristo.» (Udienza Generale 7 luglio 1965)
Il Signore ce lo conceda.
Fra Marco