«In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.» (At 10,34-38)
«In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
… Ed ecco una voce dal cielo che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”» (Mt 3,13-17)
La odierna festa del Battesimo del Signore porta a compimento il mistero dell'incarnazione e il tempo di Natale: il Verbo coeterno del Padre, Dio da Dio, che si è fatto carne per la nostra salvezza, si fa solidale con l’umanità peccatrice e si confonde con essa sulle rive del Giordano per ricevere un battesimo di penitenza.
Il battesimo impartito da Giovanni, infatti, come sappiamo, non è il sacramento che noi abbiamo ricevuto, ma un “lavacro” simbolico che suggellava il serio proposito di convertirsi, di fare penitenza. Gesù, l’unico innocente, non ne aveva bisogno. Da qui le proteste di Giovanni: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?” Il Signore, però, vuole adempiere ogni giustizia, portare a compimento la Sua solidarietà con l’umanità; vuole salvare tutti senza distinzioni. L’Unigenito del Padre si confonde con noi peccatori perché possiamo diventare figli. Da qui il compiacimento del Padre che dà inizio alla vita pubblica di Gesù.
La festa del Battesimo del Signore, però, ci dà anche l’occasione per riflettere sul sacramento Battesimo, quello che abbiamo ricevuto nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Quel Battesimo che, innestandoci nell’Unigenito Figlio di Dio, ci ha resi figli: anche per noi il Padre, nel giorno del nostro battesimo, ha detto: “Questi è il Figlio mio, l’amato”.
Siamo diventati figli di Dio! Lo siamo perché il Battesimo ci ha conformati a Cristo, ci ha innestati in Lui. Questa conformità, però, deve essere visibile nel nostro quotidiano. Anche noi siamo chiamati ad “adempiere ogni giustizia”: ad ascoltare e obbedire alla Sua Parola e a rendere gloria al Padre vivendo la Vita bella che Egli da sempre ha pensato per noi. Siamo chiamati a portare frutto con la nostra vita perché il Padre possa compiacersi anche di noi.
Fra Marco