«… il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi.» (Ef 1,3-6.15-18)
«In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.» (Gv 1,1-18)
In questa seconda domenica dopo Natale, la Parola di Dio continua a riflettere sull’evento di salvezza avvenuto a Betlemme e ce ne presenta il significato più profondo.
Sicuramente è sotto gli occhi di tutti il “non senso” della vita: la guerra, le ingiustizie, i privilegi dei potenti, il dolore degli innocenti … Le tenebre del non senso sembrano avvolgere tutte le realtà mondane.
In questo panorama in cui è facile disperare, il messaggio del tempo di Natale viene a donarci la Speranza: ci parla della Sapienza, della Luce, del Verbo di Dio; tutti titoli cristologici che esprimono un’unica realtà: il Padre ha un progetto d’amore per questa realtà, creata come Cosmo, ma ridotta a Caos dal peccato. Tale progetto si è realizzato in Cristo Gesù Figlio di Dio nato per noi.
Il prologo giovanneo ci parla, infatti, del Verbo che era nel principio e che viene nel mondo. Sappiamo bene come la parola usata da Giovanni è Logos, una parola carica di significato: parola (verbo), discorso, ragionamento, ragione … intelligibilità (senso).
È proprio questo che l’evangelista vuole comunicarci nel prologo del suo vangelo: ciò che dà senso alla creazione, il principio di intelligibilità che governa tutto ciò che è creato («tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato fatto di tutto ciò che esiste»), si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi.
Grazie a Gesù Cristo, dunque, possiamo accedere al senso della Vita, possiamo giungere alla pienezza di Vita cui ogni uomo aspira: egli è la Luce che viene a mostrarci la bellezza della vita e del creato; ma soprattutto che viene a mostrarci la grandezza dell’amore del Padre.
Egli è la Sapienza che ci insegna a Vivere pienamente senza accontentarci di “sopravvivere” (quante volte“tiriamo a campare …”!). Gesù Cristo, Sapienza increata, viene a dare “sapore” a una vita che senza di Lui risulta “insipida” oltre che “insipiente”. Conoscendo Gesù Cristo e seguendo i suoi insegnamenti possiamo ritrovare il gusto di vivere. E i suoi insegnamenti, lo sappiamo, possono essere sintetizzati nel duplice comandamento dell’Amore: l’amore di Dio e l’amore del prossimo.
Approfittiamo, quindi, di questo tempo di Natale per riscoprire la grandezza dell’opera redentrice compiuta da Cristo e per operare un’ennesima conversione nella nostra vita mettendoci sempre più pienamente alla sua sequela: scopriremo una gioia di vivere che il mondo non conosce e non può darci.
Fra Marco.