« … vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio …» (1Ts 1,5-10)
«“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti» (Mt 22, 34-40)
Questa domenica in cui la Parola ci presenta il compendio di tutta la legge nel duplice comandamento dell’amore di Dio e del prossimo, scelgo di condividere con voi il pensiero di S. Francesco di Assisi e si S. Teresa d’Avila.
«E chiunque verrà da essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà. E ovunque sono i frati e in qualunque luogo si troveranno, spiritualmente e con amore si debbano rispettare e onorare scambievolmente senza mormorazione …
E tutti i frati si guardino dal calunniare alcuno, e evitino le dispute di parole, anzi cerchino di stare in silenzio, se Dio darà loro questa grazia. E non litighino tra loro, né con gli altri, ma procurino di rispondere con umiltà, dicendo: Sono servo inutile.
E non si inquietino, perché chiunque va in collera col suo fratello, sarà condannato al giudizio; e chi avrà detto al suo fratello “raca”, sarà condannato nel Sinedrio. E chi gli avrà detto “pazzo”, sarà condannato al fuoco della Geenna (cfr. Mt 5,22). E si amino scambievolmente, come dice il Signore: “Questo è il comandamento mio: che vi amiate scambievolmente come io ho amato voi” (Gv 15,12). E mostrino con le opere l’amore che hanno fra di loro (Gc 2,18), come dice l’apostolo: Non amiamo a parola né con la lingua, ma con le opere e in verità (1Gv 3,18). E non dicano male di nessuno (Tt 3,2); non mormorino, non calunnino gli altri, poiché è scritto: i calunniatori e i maldicenti sono in odio a Dio (Rm 1,29-30). E siano modesti, mostrando mansuetudine verso tutti gli uomini (Tt 3,2). Non giudichino, non condannino; e come dice il Signore (cfr. Mt 7,3), non guardino ai piccoli difetti degli altri, anzi pensino più ai loro nell’amarezza della loro anima (Is 38,15). E si sforzino di entrare per la porta stretta (Lc 13,24), poiché dice il Signore: Angusta è la porta e stretta la via che conduce alla vita; e pochi sono quelli che la trovano (Mt 7,14).» (S. FRANCESCO D'ASSISI, Regola non Bollata, FF 26. 36-37)
«Per noi la volontà di Dio non consiste che in due cose: nell’amore di Dio e nell’amore del prossimo. Qui devono convergere tutti i nostri sforzi; e se lo faremo con perfezione, adempiremo la volontà di Dio e gli saremo unite. Ma quanto siamo lontane dall’osservare questi precetti nel modo che un tal Signore si merita! Piaccia a Dio di farci un giorno arrivare: cosa che del resto è in nostra mano, purché lo vogliamo!
Il segno più sicuro per conoscere se pratichiamo questi due precetti è vedere con quale perfezione osserviamo quello che riguarda il prossimo. Benché vi siano moltissimi indizi per conoscere se amiamo Dio, tuttavia non possiamo mai esserne sicure, mentre lo possiamo essere quanto all’amore del prossimo. E state intanto sicure che più innanzi vi vedrete nell’amore del prossimo, più anche lo sarete nell’amore di Dio» (S. TERESA DI GESÙ,Castello interiore SD, m, 7s.).