«Quando dunque ti avvicini, non andare con le giunture delle mani rigide, né con le dita separate; ma facendo della sinistra [come] un trono alla destra, dal momento che questa sta per ricevere il Re, e facendo cava la palma, ricevi il corpo di Cristo, rispondendo: Amen. Quindi, santificando con cura i [tuoi] occhi con il contatto del santo corpo, prendi[lo] vegliando a non perderne nulla; poiché, se ne perdessi, sarebbe come se [tu] subissi la perdita di un membro del tuo corpo. Dimmi infatti, se qualcuno ti desse delle pagliuzze d’oro, non te ne impossesseresti forse con ogni cura, facendo attenzione a non perderne alcuna per non subirne danno? Non veglierai dunque con molta maggior cura su ciò che è più prezioso dell’oro e delle pietre preziose, perché non ne cada neppure una briciola? [...] Quindi, in attesa dell’orazione, rendi grazie a Dio che ti ha reso degno di così grandi misteri». (Catechesi Mistagogica V, 21).
L’accurata descrizione della posizione delle mani è presente anche in S. Giovanni Crisostomo e S. Ambrogio.
Scrivo questo post per provare a rispondere a quanti restano scandalizzati dalla possibilità di ricevere il Corpo di Cristo nelle Mani. Il 19 luglio 1989, infatti, la Conferenza Episcopale Italiana ha dato ai fedeli questa possibilità. Ribadisco che si tratta di una possibilità, non c’è alcun obbligo essendo anzi affermata l’opportunità di ricevere il Copro di Cristo sulla lingua. Nessuna coscienza si senta violentata dunque. Facciamo tuttavia attenzione che, essendo una decisione della CEI, nel momento in cui affermiamo che è sbagliato (qualcuno arriva a parlare di sacrilegio), affermiamo che i nostri vescovi hanno sbagliato, creiamo divisione e sospetto verso i nostri Pastori … non credo questa sia opera divina.
Per questo motivo dubito anche delle presunte rivelazioni private (cui non è dovuta l'obbedienza della fede) che si opporrebbero a tale uso (per esempio quelle contenute nel blog di dubbia credibilità "Allison Misti". Questo blog insieme alle “promesse di Gesù", arriva a parlare del Papa come del precursore dell’anticristo. Dubito fortemente che queste rivelazioni contro la Chiesa e il suo Pastore siano di origine divina)
Mi piace ricordare il pensiero di Benedetto XIV sulle rivelazioni private:
“Che cosa pensare — Egli si chiede — delle rivelazioni private approvate dalla Chiesa, quali, per esempio, quelle di S. Ildegarda, di S. Brigida e di S. Caterina da Siena?…”. E dà questa risposta: “Alle predette rivelazioni, anche se approvate, non si deve né si può prestare un assenso di fede cattolica, ma soltanto un assenso di fede umana, secondo le regole della prudenza, secondo le quali le suddette rivelazioni sono probabili e piamente credibili” (De Servorum Dei Beatificatione, L. III, c. 53, n. 15; cfr. L. II, c. 32; n. 11, Bassano 1767, t. III, p. 277; t. II, p. 138-139). Sottolineo che sta parlando di rivelazioni private approvate dalla Chiesa. Per quelle non riconosciute e che vanno contro i dettami della Chiesa ...
Personalmente, trovo che, fatto con l’attenzione e la consapevolezza di cui parlano sia S. Cirillo che la CEI, l’uso di ricevere la Comunione nelle mani sia altamente significativo: come mendicanti ci presentiamo a ricevere il Nostro Signore. Ci presentiamo da uomini e donne adulti (che non hanno bisogno di essere imboccati); prepariamo un trono al Nostro Signore prima nelle nostre mani e poi nel nostro cuore; Lo contempliamo qualche istante in un silenzioso, ma intenso dialogo interiore; infine comunichiamo alla Sua Passione e Morte.
Le obbiezioni più frequenti che mi sento rivolgere sono: “È una inutile novità”. Ho già citato sopra un esempio del IV secolo che mostra come quest’uso era quello della Chiesa delle origini. “Solo il sacerdote ha le mani consacrate”. Rispondo che il presbitero ha le mani consacrate per consacrare il Corpo e Sangue di Cristo (e amministrare gli altri sacramenti), non per avere l’esclusiva nel contatto con Lui. I diaconi e gli accoliti non hanno le mani consacrate, eppure la Chiesa dà loro il ministero di distribuire l’Eucaristia. Se poi il criterio è la consacrazione, quando ci è stata consacrata la lingua? Non dimentichiamo, infine, che per la consacrazione Battesimale, innestati in Cristo, siamo Re, Sacerdoti e Profeti.
Senza dubbio, è necessaria una adeguata formazione e una grande attenzione pastorale per evitare abusi e profanazioni più o meno volontarie. Non dimentichiamo, però, che anche fare la comunione senza l’adeguata consapevolezza di ciò che si fa, anche ricevendola sulla lingua, è una profanazione (farla per abitudine; o perché ci si trova al funerale di un parente/amico; o solo per la devozione dei “primi nove venerdì”, magari non andando però a Messa la domenica …).
Ciò che è importante è accostarsi al Corpo e Sangue di Cristo pienamente consapevoli che stiamo facendo comunione con la Sua Passione e Morte per la salvezza del mondo. Stiamo unendo la nostra vita a quella di Gesù nella donazione d’amore al Padre e ai fratelli. Siamo chiamati quindi a vivere coerentemente. Se abbiamo unito la nostra vita a quella di Cristo nella sua donazione d’amore, tale donazione deve coinvolgere il nostro quotidiano: nel servizio gratuito e disinteressato ai fratelli; nell’accoglienza dei bisognosi; nel perdono gratuito ai fratelli che ci hanno fatto del male …
Concludo con l’invito a non prestare il fianco al maligno che tenta di dividerci su ciò che la Chiesa, guidata dallo Spirito, ha deciso.
fra Marco
ps: qui il decreto: http://www.preghiereagesuemaria.it/sala/decreto%20cei%20sulla%20comunione%20nella%20mano.htm