«O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!» (Rm 11,33-36)
«Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». (Mt 16,13-20)
In questa XXI domenica del Tempo Ordinario Gesù chiede a noi come ai discepoli: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Vorrei soffermarmi brevemente sulla congiunzione avversativa “ma”. Gesù ha appena finito di chiedere ai discepoli, in terza persona, il parere della gente su di lui: per “quelli di fuori”, per coloro che ne hanno solo sentito parlare, Gesù è un profeta, si inserisce nella linea della profezia veterotestamentaria, e parla a nome di Dio. Tutto ciò è vero, ma non è esauriente, non può essere la stessa opinione di coloro che lo hanno conosciuto in maniera diretta, che hanno sperimentato la sua presenza. A questa esperienza diretta fa riferimento Gesù passando dalla terza alla seconda e prima persona: “voi” e “io”.
Nel riportare, con una certa precisione, il parere della gente c’è una risposta corale (“risposero”); a questa seconda e più compromettente domanda, invece, risponde solo Pietro illuminato dallo Spirito: «Tu sei il Cristo, il figlio di Dio, il vivente» (trad. letterale). Pietro si dimostra, con questa risposta, docile allo Spirito, a lasciarsi illuminare dalla fede. Proprio per questo il Signore lo pone a fondamento della Chiesa e gli affida la potestà vicaria di governare la Sua Casa. È questo, infatti, il senso della prima lettura di questa domenica: a Pietro, come a Eliakìm, vengono affidate le Chiavi di un Regno che non gli appartiene, ma del quale è governate, maggiordomo. Gesù è il Signore e Pietro viene posto a governare proprio in ragione della sua docilità a lasciarsi illuminare. Il Signore, nella imperscrutabilità dei suoi giudizi (II lettura), lo ha scelto per essere a capo della Sua Casa. La Roccia, la Pietra d’Angolo, resta il Cristo; Pietro è “pietra di fondamento” nella misura in cui resta unito a Gesù.
A questa pietra, però vanno unite tante altre “pietre vive” per l’edificazione della Chiesa. È ciò che chiediamo nella preghiera colletta, ed è il motivo per cui anche a noi oggi Gesù pone la domanda: «Ma voi, chi dite che io sia?». Non possiamo limitarci a riportare le risposte che abbiamo sentito, fosse anche l’ultima definizione cristologica che è stata formulata. Se siamo di quelli che lo hanno incontrato e scelto come Signore della propria vita, Gesù ci chiede un coinvolgimento personale nella risposta.
Per quelli di fuori, spesso, Gesù si limita ad essere un grande maestro; per qualcuno un “maestro tradito”, del quale è stato travisato il messaggio; per molti, comunque, si tratta di un personaggio relegato nel passato alla stregua di un Socrate o di un Platone. La risposta della fede data da Pietro, invece, lo riconosce Dio e Vivente: «Tu sei il Cristo, il figlio di Dio, il vivente». Ho voluto riportare la traduzione letterale per evidenziare un articolo che la traduzione CEI perde. Certo, Pietro ha sicuramente voluto dire “Dio vivente” riprendendo un espressione veterotestamentaria, ma credo che l’ultimo articolo possa aprirsi all’ambiguità che permette di vedere nella confessione di Pietro la fede post-pasquale che riconosce in Cristo “il vivente”, colui “che più non muore” e che regna in eterno sulla sua Chiesa.
«Ma voi, chi dite che io sia?» Chi è per me Gesù? È un personaggio storico che ha detto tante belle cose, ma che poco o nulla ha a che fare con la mia vita quotidiana o è il Vivente, colui che ancora Parla e guida la Chiesa, colui che ho scelto a Signore della mia vita? Se, docile all’illuminazione dello Spirito, saprò riconoscere con la mia vita, nei fatti, che Gesù è «il Cristo, il figlio di Dio, il vivente» allora, unito a Pietro e fondato su Cristo, sarò pietra viva per l’edificazione della Chiesa.
Fra Marco