«Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio» (Rm 8,28-30)
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.» (Mt 13,44-52)
In questa XVII domenica del TO Gesù continua il suo discorso in parabole sul Regno. Già nella prima lettura il re Salomone ci mostra il giusto atteggiamento da assumere: “Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto”. La consapevolezza di essere parte di un popolo che appartiene a Dio, che Dio si è scelto, e di essere chiamati a servirlo, è importante per restare al giusto posto dinanzi a Lui, l’unico Signore della nostra vita. Proprio a partire da questo, Salomone può chiedere la docilità e lo spirito di discernimento, doni preziosi che permettono di svolgere la missione che il Signore gli ha affidato.
Anche per noi è importante chiedere lo spirito di discernimento per riconoscere il bene e il male, ciò che va fatto e ciò che va evitato, ciò che è importante e ciò che è superfluo. Diversamente, rischiamo di sprecare la vita inseguendo cose vane, superflue, secondarie, incapaci di darci la felicità che cerchiamo.
Che disgrazia sarebbe avere dinanzi il tesoro della nostra vita, ciò per cui siamo creati, ciò che solo è capace di darci quella felicità che cerchiamo, ed essere incapaci di riconoscerlo; o, peggio, non avere il coraggio di investire tutto ciò che siamo e abbiamo per acquistarlo.
L’uomo della parabola e il mercante di perle hanno saputo riconoscere il valore di ciò che si sono trovati davanti ed hanno avuto il coraggio di investire tutto (e in questo “tutto” ci saranno state sicuramente cose cui erano affezionati) per fare propria quella felicità di cui erano in cerca. Anche noi siamo invitati a saper fare scelte coraggiose per giungere a quella felicità che il Padre ha pensato per noi fin dall’eternità.
Penso di potere affermare che ogni uomo e donna nel mondo cercano la felicità, la serenità di vivere una Vita piena di senso. Quanti fratelli e sorelle, però, si trovano a vivere una vita vuota, di cui non capiscono il senso … Ciò, a volte, dipende dalle scelte che hanno compiuto, scelte in cui si sono lasciati ingannare dai falsi bagliori del mondo invece di seguire la Luce vera (penso alle scelte professionali fatte in ragione del guadagno; a tutte quelle scelte che compiamo guidati dal “così fan tutti”). Forse non sono stati docili nell'ascolto.
Altre volte, invece, ciò che sembra svuotare di senso la nostra vita non dipende da noi: in questo caso ci può aiutare la seconda lettura: “tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio”. Anche nel caso in cui non possiamo scegliere le “situazioni” da vivere, possiamo però scegliere come viverle: invece di “subire la vita”, possiamo scegliere di Viverla, di abbracciarla pienamente e trasformarla in un’offerta d’Amore.
Ogni uomo è un cercatore della Verità (Cfr. Giovanni Paolo II) e della Vita. Verità e Vita per noi non sono concetti astratti, ma una persona: il Signore nostro Gesù Cristo. Impariamo a distinguere ogni giorno la Sua volontà, ciò che è vero, buono e giusto, e a fare scelte coraggiose che sappiano andare anche “controcorrente” per giungere a quella gioia che il “mondo” non ci può dare.
fr. Marco