«O Signore, nostro Dio e nostro Padre, dona a molti, dona a tutti, e dunque anche a noi, di poter celebrare il Natale andando con riconoscenza, umiltà, gioia e fiducia verso Colui che hai inviato e nel quale Tu stesso sei venuto a noi.
Nel momento in cui scocca l’ora, vieni a far piazza pulita in noi, rimuovendo da noi tutto ciò che è diventato impossibile, tutto ciò che non può più avere interesse per noi, tutto ciò che è destinato a sparire, quando il tuo diletto Figlio, nostro Signore e Salvatore, farà il Suo ingresso in noi e metterà ordine.
Abbi pietà di tutti coloro che non conoscono ancora o che conoscono male Te e il tuo Regno, di coloro che un giorno forse hanno saputo tutto, ma che poi lo hanno dimenticato, frainteso o magari rinnegato! Abbi pietà di questa umanità così tormentata e minacciata oggi, funestata da tante insensatezze! Illumina i pensieri di coloro che in oriente e in occidente detengono il potere, e che, come sembra, non sanno dove sbattere la testa!
Accorda agli uomini di governo e ai rappresentanti dei popoli, ai giudici, agli insegnanti e ai funzionari, ai giornalisti del nostro paese il discernimento e l’imparzialità, di cui hanno bisogno per un’azione responsabile! Metti tu stesso sulle labbra di coloro che in questo tempo di Natale dovranno predicare, le parole giuste, le parole necessarie, le parole che aiutano, e apri anche le orecchie e i cuori di coloro che le ascolteranno!
Dà conforto e coraggio a quanti negli ospedali sono afflitti nel corpo e nell’anima, a coloro che sono prigionieri, a tutti gli afflitti, agli abbandonati e ai disperati. Soccorrili con quello che solo può aiutare loro e noi tutti: con la chiarità della tua Parola e con l’azione silenziosa del tuo santo Spirito!
Ti rendiamo grazie, perché sappiamo che non ti preghiamo mai invano né mai invano ti pregheremo. Ti rendiamo grazie, perché hai fatto sorgere la tua luce, perché essa brilla nelle tenebre e perché le tenebre non potranno mai spegnerla. Ti rendiamo grazie, perché sei il nostro Dio e perché a noi è concesso d’essere il tuo popolo. Amen» (K. BARTH, Gebete)